14/11/14

G.G. Belli, il regista Luigi Magni e il film "In nome del popolo sovrano"


"Noi pe ggrazia de DDio semo de Roma. Giuseppe Gioachino Belli e Luigi Magni: lo spirito di Roma tra reazione e rivoluzione.Voci, immagini, testimonianze a cura si Emanuela Pistilli e Patrizio Scopino.

Questo il titolo dell'incontro che si è svolto il 28 ottobre 2014  al Teatro Argentina, organizzato dal Centro Studi Giuseppe Gioachino Belli, presieduto da Marcello Teodonio.  

Il collegamento fra il Poeta Belli e il regista Luigi Magni è dettato dal fatto che nel film “In nome del popolo sovrano” del 1990, il regista Luigi Magni  inserisce il personaggio di Giuseppe Gioachino Belli, interpretato da Roberto Herlitzka e  gli riserva un ruolo di rilievo.

Luigi Magni ha scritto e diretto tre film nei quali ricorre il tema del rapporto tra il popolo e l'aristocrazia romana con il potere pontificio, tra gli sconvolgimenti accaduti nel periodo risorgimentale : Nell'anno del Signore (1969), In nome del Papa Re (1977) e In nome del popolo sovrano (1990).
In nome del popolo sovrano è  il terzo capitolo della ventennale invettiva di Magni contro il potere temporale papalino ed e' dedicato all'eroico martirio della Repubblica Romana del 1848-49,  il momento più caro ai sostenitori di un Risorgimento democratico e popolare, mazziniano e garibaldino.

Fedele al suo spirito anticlericale, e a una formula spettacolare che confonde personaggi ed episodi costruiti grazie a  fonti storiche di varia tipologia,  con intermezzi di fantasìa,  Magni ambienta il film  a Roma ed in Romagna tra il novembre 1848 e l'estate 1849. 
Ciceruacchio
Dopo l'assassinio del primo ministro Pellegrino Rossi(15 novembre 1848)il pontefice Pio IX ebbe la dimostrazione di non poter più controllare Roma e si rifugiò, sotto la protezione di re Ferdinando II, nella fortezza di Gaeta.

Roma era senza il papa, e così il 9 febbraio 1849 viene proclamata la Repubblica Romana con a capo Aurelio Saffi, Carlo Armellini e Giuseppe Mazzini. I francesi di Napoleone III, alleato papale, reagiscono scendendo in Italia e ponendo l'assedio alla città.  
Nel drammatico momento in cui la Repubblica sta consumando la sua ultima resistenza alla superiorità delle armate francesi, venute a restaurare l' assolutismo di Pio IX sulle ceneri della sovranità popolare, ciascuno dei protagonisti del film reagisce secondo i propri sentimenti....
(Continua). 
E ill personaggio di Belli disegnato dal regista Magni è si retrivo e impaurito di fronte alla rivoluzioneperò la sua rappresentazione non scade nel macchiettismo e  il risultato è quello di un personaggio accattivante e vivo, a cui rende, tra le altre cose, il dovuto omaggio grazie alla citazione dei primi versi del sonetto “La golaccia”, dedicato all'avidità e alla morte, che sta sempre dietro l'angolo.

Tutto sommato lo sguardo di Luigi Magni risulta benevolo nei confronti del grande Poeta, benché poco comprensivo della sua avversione contro quello che avrebbe comportato un regime repubblicano nell'obsoleto Stato pontificio. l

Il regista L.Magni sul set
Manuela Pistilli e Patrizio Scopino avevano già affrontato il legame fra le carte d'archivio (in particolare quelle conservate nelll' Archivio di Stato di Roma) , ricerca storica e realizzazione di un film storico partendo da Nell'Anno del Signore (per saperne di più clicca qui) e per questo incontro dedicato al rapporto Belli-Magni hanno proseguito su questa linea.

Così, mostrando frammenti del film, i due relatori ci hanno raccontato che il regista fu un estimatore del Belli e che conosceva bene i suoi sonetti, come testimoniano alcune sue dichiarazioni e gli appunti inediti relativi alle sue letture. 
Per Magni e per i suoi film ambientati nella Roma ottocentesca, il poeta ha rappresentato una inesauribile miniera, dalla quale il regista ha attinto per la creazione di personaggi e situazioni presenti nei suoi film. 
Grazie alla conoscenza approfondita del Poeta, Magni opera nel film una netta distinzione tra l’uomo, che giudica eccessivamente conservatore, e lo scrittore di versi immortali che ha tutta la sua ammirazione. E questa dualità di giudizi si ritrovano nel film.
Vedi il video il monologo di Ciceruacchio, l' eroe del popolo romano, interpretato da Nino Manfredi prima di essere fucilato fucilazione:
(vedi qui)