12/03/20

G.G. Belli e i Santi protettori.



Ieri come oggi, in molti momenti della vita, soprattutto in caso di necessità, di catastrofi, di eventi luttuosi da affrontare ci si rivolge ai Santi protettori. 
Non c'è infatti categoria che non abbia un santo protettore: malati, artigiani, lavoratori di ogni tipo, famiglia, bambini, viaggiatori, alcolisti, studenti etc. Insomma tutti hanno (e avevano) un santo da pregare. I Santi sono invocati per chiedere una grazia, il perdono, un aiuto in caso di eventi luttuosi etc. Figure amate dai fedeli che proteggono determinate categorie. E in passato in particolare quando le conoscenze scientifiche, la medicina, la meteorologia etc non si erano ancora sviluppate, soprattutto in caso di catastrofi ci si poteva rivolgere solo ed esclusivamente al santo protettore.
Santi protettori
ll santo protettore è un santo alla quale la Chiesa affida la protezione e l'accompagnamento di una certa categoria di fedeli: coloro che vivono in una determinata città o area geografica, coloro che esercitano un certo mestiere, svolgono una certa attività o hanno altre caratteristiche in comune. Tradizionalmente i fedeli appartenenti a una determinata categoria si rivolgono al proprio santo protettore tramite preghiere od offerte votive al fine di ottenere l'intercessione del santo in proprio o altrui favore.
Proprio per festeggiarli tutti  il  1 novembre è la festa di Ognissanti, che nella tradizione cristiana sono più di undicimila
Si tratta di persone che nella loro vita hanno seguito gli insegnamenti di Gesù. E che nella loro vita hanno sopportato prove molto dure o hanno compiuto azioni eroiche per aiutare gli altri

G. G. Belli e i santi protettori.
Questo argomento viene ripreso dal poeta Belli in uno dei suoi tanti sonetti
Il tema infatti si presta bene per trasformare questa materia serissima in satira grottesca che coinvolge i suoi contemporanei.   

Infatti nel Sonetto Li santi protettori,  sebbene G.G. Belli si limiti a fare solo un elenco di nomi di alcuni inconsueti santi protettori,  raggiunge comunque lo scopo di stigmatizzare alcune categorie a lui particolarmente invise.
In realtà di religioso c'è proprio poco, ma tutti i nomi dei santi citati nel sonetto contengono delle allusioni ironiche e caustiche ai peccati dei suoi contemporanei.
I Santi
Per tutti in assoluto il santo protettore per tutti è  sant'Avvocato, citato per dire quanto era importante questa categoria nella Roma del tempo di Belli.
Conosciamo poi San Lupone, protettore dei poco amati frati, bollati per essere sempre affamati.
I preti invece criticati per essere avidi e strozzini avevano in  San Dazio e San Donato i loro santi protettori.

Per i ladri il santo protettore non poteva che essere san Ladrone.
Chi mangiava (in tutti i sensi) era devoto di  San Magno.
I carcerati  avevano come protettore San Liberato.
San Felice e san Fortunato erano invece i protettori del papa (specialmente Gregorio XIV).
Le donne  cornute e quelle cornificatrici avevano come santo protettore San Cornelio, mentre quelle vezzose San Cipriano.  
Nell'elenco fatto da Belli non mancano i bellimbusti romani, i cosìddetti paini,  protetti da San Giacobbe. Quest'ultimo era  un nome ebraico molto diffuso, che qui viene qui usato per indicare gli strozzini e usurai, a cui questi giovanotti spesso si dovevano  rivolgere.  
Gli unici santi seri sono San Giobbe di cui è proverbiale la pazienza, e proprio per questa protettore dei servitori e san Giovanni da Capistrano protettore dei Re. Qui l'allusione è ovviamente al capestro, lo strumento del boia, il mezzo che protegge il potere.
Incerto invece è il significato di san Bassano, santo protettore dei guitti, che forse si riferisce ai bassi dove vivevano in condizione misera e sporca. 

Li santi protettori 
Oggnuno ar Monno ha cquarche ddivozzione:
tutti adoreno er zu’ Sant’avocato. 
Li frati vonno bbene a Ssan Lupone, 
e li preti a Ssan Dazzio 2 e Ssan Donato. 3 
Chi ddisce un paternostro ar bon Ladrone, 
chi vvò Ssan Maggno 4 e cchi Ssan Libberato, 5 
e ’r Papa nostro che nun è ccojjone
 tiè ppe ssé Ssan Filisce e Ffurtunato. 6 
Li servitori pregheno San Giobbe, 
le donne San Cornelio e Cciprïano, 7 
e ttutti li paini 8 San Giacobbe. 
Er zanto de li guìtti è Ssan Bassano; 9
 e oggni Re c’a sto Monno se conobbe 
ricurze 10 a Ssan Giuvan de Capestrano.11 

Roma, 13 febbraio 1833 
1 San Lupo e San Lupone. Vedi il Martirologio Romano. 2 Al 14 gennaio. 3 Al 17 febbraio. 4 Al 5 novembre. 5 Al 20 dicembre. 6 Al 26 febbraio. 7 Al 12 settembre. 8 Giovani alla moda. 9 19 gennaio. 10 Ricorse. 11 S. Giovanni da Capistrano al 23 ottobre. 


[Versione. I santi protettori. Ognuno al mondo ha qualche devozione: tutti adorano il loro Sant'avvocato. I frati vogliono bene a San Lupone, e i preti a San Dazio e san Donato. Chi dice un paternostro al buon Ladrone. chi vuole bene a sa Magno e chi a san Liberato, il nostro papa che non è sciocco tiene per se San Felice e Fortunato. I servitori pregano san Giobbe, le donne San Cornelio e Cipriano, e tutti i paini San Giacobbe. Il santo dei guitti è San Bassano; e ogni Re che  è in questo mando si conobbe ricorse a san Giovanni da Capestrano.]